Eccomi qui. Negli ultimi post abbiamo parlato delle tribolazioni assortite dei single grazie all'effervescente #Psicogaia, che è sempre all'opera nell'aggiornare il suo "bugiardino dell'amore" per darci qualche suggerimento sui possibili effetti collaterali.
E mentre con Gaia stiamo per preparare una sorpresa che prende spunto proprio dalle pagine di Viola, ho fatto una proposta indecente (siamo in periodo 50 sfumature no?) ad una carissima amica, giocoliera di parole. Davanti ai maltagliati alle verdure, in una delle pause pranzo finalmente non condivise solo con mouse, tupperware e desktop, le ho lanciato lì il tema "solitario", senza nemmeno avvolgerlo con la carta celeste Tiffany.
Sapevo che sarebbe stata superflua: a confezionare le parole ci avrebbe pensato lei con il suo dono che, mannaggia ci permette solo di assaporare a spizzichi e bocconi, incastonandole una ad una per montare un racconto dal taglio perfetto. Come un diamante.
E quindi, lettori e lettrici, che siate single o in coppia poco importa. Non potete perdere "Insolitario" di Miranda Martino. Un post che risplende di luce. E di quella si sa, abbiamo bisogno tutti...
Insolitario di Miranda Martino
Se penso alla solitudine mi chiedo
se il passero solitario fosse single, se l’asola ha nostalgia del bottone e se
è vero che sulla scala musicale il sol non abbia amici. Certo quando prova ad
accordarsi diventa monotono (SOL-FA, SOL-FA), oppure venale (SOL-DO) o preda di
manie di grandezza (RE-SOL). Meglio sol, ma proiettato verso il futuro (il SOL
dell’avvenire).
In casa non va meglio, con il
solaio depresso perché è calpestato da tutti, mentre al terrazzo è andata
meglio: esposto in piena luce è un solarium. Procedo nel mio soliloquio, faccio
un assolo di pensiero egocentrico e autoreferenziale, un solipsismo. E mi
domando se “Solo” non sia un posto, un luogo comune in provincia di solitudine,
dove pare che al supermercato vendano solo monodosi, dove gli hi-fi hanno solo
l’uscita audio mono e non è previsto lo stereo, ma pullulano gli stereotipi. E
allora un uomo solo vuole solo divertirsi e una donna sola è solo una zitella.
Che se sei solo t’illudi di essere felice, ma tanto lo sai anche tu: prima o
poi ti verrà quello strano appetito, che non è proprio fame, è più famiglia.
Io non conosco la ricetta giusta
ma un ingrediente ce l’ho: il riso. Aggiungete riso e vedrete che in un attimo
tutto si stempera e possiamo proseguire sulla nostra strada a dispetto delle
regole. Che poi, se una regola è imposta può voler dire due cose: è una tassa o
una finestra. Dipende da come la viviamo noi.
Ripromettiamoci di non essere
soli ma solerti, solenni e solitari come il diamante, incastonato senza nessun
altro orpello intorno. Brilla per lucentezza e sottrazione del superfluo, c’è
solo lui e si mostra in tutta la sua bellezza. Solitariamente bello. E la
bellezza è una calamita, attira altra bellezza. Allora siamo solitari rilucenti,
soli risplendenti perché, come dice Alessandro Bergonzoni, “soli si
sorge”.
Copyright Martino Miranda
Immagine di Roberto Totaro
http://balloonstrips.blogspot.it/2006/12/nirvana-di-roberto-totaro.html
Immagine di Roberto Totaro
http://balloonstrips.blogspot.it/2006/12/nirvana-di-roberto-totaro.html
Ciao! Complimenti per questo tuo interessante post, originale e ben scritto!
RispondiEliminaHai un carinissimo blog, da oggi ti seguirò volentieri :-)
Se vuoi passare a dare un'occhiata al mio sito, mi fa piacere!
lanostrapassionenonmuore.blogspot.it
A presto :-)
Ciao Silvia! Benvenuta :) ricambio volentieri la visita e il passaggio ! a presto
RispondiEliminaMonica