martedì 9 febbraio 2016

Dialogo surreale tra San Remo e San Valentino (a Carnevale ogni scherzo...Vale ;)


DIALOGO SURREALE TRA SAN REMO E SAN VALENTINO
A Carnevale ogni scherzo... Vale :)

Davanti al Teatro Ariston

San Valentino, con una tunica bianca portata con disinvoltura sopra i jeans sdruciti si avvicina a San Remo appena uscito da una farmacia. Ha con sé un maxi cuore di peluche.

«Ehi Remo, allora come va?»
«Eh, potrebbe andare meglio. Dentro son tutti agitati: i fiori non arrivano, i superbig nemmeno e un paio di nuove proposte sono rinchiuse nel bagno con il cagozzo da stamattina. Voglio andare a X Factor
«Uhm… stai messo male allora.»
«Già. E tu Valentino? Hai già finito l'head hunting degli aspiranti Cupido?»
«Non me ne parlare guarda. Uno peggio dell'altro», Valentino appoggia il maxi cuore di peluche sul gradino e ci si siede sopra, «Non vedo l'ora di spaparanzarmi sul divano e annebbiare il cervello con qualche motivetto dei tuoi.»
«Brutta storia. Dai smezziamoci un oky orosolubile va» San Remo apre il pacchetto della farmacia ed estrae un analgesico monodose «Così almeno ci facciamo passare il cerchio alla testa.»
«Ma chi ce lo doveva dire… Guardaci qui, seduti su un marciapiede come due barboni, nel bel mezzo di un attacco ipocondriaco da stress.»
«Che ci vuoi fare caro mio, così è la vita. Non è che ti danno il bugiardino insieme al certificato di nascita.»
«Ho capito. Ma noi siamo Santi, mica umani!»
«Ma è sempre con loro abbiamo a che fare. Quindi a parte l'immortalità i grattacapi sono gli stessi.»
«Brutta faccenda l’amore, vero?»
«Già. A febbraio più che mai. C’è gente disposta a tutto per ricevere una medaglietta da spezzare a metà. Almeno fosse d'oro. Macché. Adesso si barattano le emozioni con l'acciaio inox. Cose da matti. Beato te che hai a che fare solo con fiori e ugole d’oro.»
«Va beh, il concetto di melodia è discutibile. Fatti tre giorni di prova là dentro, l'unica cosa che desideri è leggere solo i sottotitoli guarda. Mettici pure che quasi tutte le canzoni parlano d’amore… gli umani la fantasia se la giocano tutta in campagna elettorale. Sono ridotto come te.»
«Sì ma una canzone quanto dura? Tre minuti al massimo?»
«E ma intanto le serate sono passate da tre a cinque, così senza manco una trattativa sindacale. E hanno dimezzato pure i fiori che mi rilassavano. Guarda, un disastro. Sono dovuto andare a farmi preparare quelli di Bach che se no mica reggevo a tutto 'sto stress. Che poi manco mi pagano gli straordinari da Lassù
«Dai, cinque giorni  passano in fretta in fondo.»
«Sì, ma in mezzo succede di tutto. Come quando si è innamorati.»
«Ma secondo te, com’è che hanno tutti il pallino dell’amore?»
«Scusa, cosa vuoi che ne sappia io? San Valentino sei tu!»
«Ah già è vero. È che te l'ho detto. Dopo dieci ore al giorno di assessment e valutazione del potenziale dei Cupidi mica ragiono più.»
«Per me è colpa della crisi economica. Prima tutti in trincea a lavorare a cottimo. E tempo per tutte queste menate sentimentali non ce n'era. Si facevano i matrimoni combinati e tanti saluti.»
«Sì, che pace. Io il 14 febbraio facevo la settimana bianca con San Bernardo. Certi fuori pista da sballo guarda...»
«Si stava meglio quando si stava peggio. Pure io una volta tre serate, un pugnetto di big, una snocciolata di nuove proposte, a mezzanotte tutti a nanna. Ci stava pure il bicchiere della staffa con San Crispino e un bel giro di tagliere con San Daniele. E invece ora siamo qui che dividiamo un analgesico e un cuore di peluche. A disquisire d'amore.»
«Perché l'amore è una brutta bestia, Remo caro. Non sono solo canzonette
«Eppure tutti questi smidollati stanno qui a strimpellarsi le tonsille per dire che l'amore è una cosa semplice, meravigliosa, straordinaria e bla bla bla
«Certo. Tutti ne parlano, cantano e scrivono. Ma intanto nessuno ci ha capito ancora una mazza. Fidati.»
«Ma sarà ancora per quella storia della mela dici?» San Remo bisbiglia e alza gli occhi al cielo, «Che sia ancora arrabbiato per quel fatto là e si diverta a mescolare uomini e donne come ingredienti di una maionese impazzita?»
Valentino infila le mani nelle tasche della lunga tunica bianca.
«Mah, chissà! Fatto è che questi le rotelle a posto non le hanno mica sai. Chi è in coppia non vede l'ora di scoppiarsi. Chi è single si rincitrullisce postando selfie adamitici nella speranza di raccattare via web l'anima gemella. Chi ha proliferato troppo sforna hashtag stile #famigliafelice ogni venti secondi ma arrota il trinciapollo meditando vendetta. Chi potrebbe godersi una beata vita di coppia vorrebbe proliferare. Eh che cavolo, questi non sono mai contenti.»
«Mai, proprio mai!»
«Che poi la vera condanna è che noi dobbiamo prenderci cura di loro. E quando falliamo ci pensa San Vittore. Quello pure sta messo malissimo.»
«Meschino. Se ci penso, il cerchio alla testa peggiora pure.»
«L'anno scorso gli hanno dato un permesso speciale ed è venuto ad assistere alla prima serata. Dovevi vedere com'era contento poveretto. Finalmente una boccata d'aria.»
«Sai cosa penso? Dovrei fare un gemellaggio con San Vittore. Sì sì. Prendere dei mazzetti di innamorati indecisi, insoddisfatti, irrequieti, illusi, indifferenti, inappetenti e portarli a stare da lui qualche giorno. Vedi poi come si decidono in fretta al posto di star lì anni e anni a galleggiare nell'indecisione come melanzane sott'olio.»
«Però sai che sei intelligente Valentì? Io mica lo avrei mai detto...»
«Ti credo. Prova tu a venire su tra pupazzetti con le iridi a cuore, ranuncoli, orchidee decongelate e baci perugina e poi vedi se tutti non pensano che sei un rincitrullito. Sai quanto mi è costato di analisi? Anni e anni di purgatorio, vedi un po’ te. San Faustino no invece, lui è fico dalla nascita. Non ha bisogno di nessuno.»
«Su su che lo sai che l'invidia è uno dei sette peccati capitali. Se ti sentono da su finisci a spazzare nuvole e... Oh accidenti!»
Dallo smartphone bianco latte si diffonde una vivace melodia di Papaveri e papere «Pronto? Sì sì, certo. Vado subito.»
«Che succede Remo?»
«Amico mio, break finito. Da Lassù mi richiamano all'ordine. Sembra ci sia maretta perché tutte le soubrette vogliono farsi tatuare una farfalla sull'interno coscia. Devo andare a ripristinare i valori dell'integrità morale e del senso del pudore.»
«Oh che bravo. Pensi di riuscirci davvero?»
«Non so. Se le convinco a sostituire la farfalla con un putto è già una grande vittoria.»
«Un putto? Sulle cosce? Ma non è blasfemo?»
«Però Valentino, come sei antico dai. Vedi che i baci perugina ti hanno dato davvero alla testa?»
«Ma senti, non è che ti serve aiuto? Perché sai, magari se siamo in due le convinciamo meglio. Se no finisce che non sanno a che santo votarsi e pure tu ti becchi il due di picche.»
San Remo osserva dubbioso i riccioli Biondi e le spalle possenti di San Valentino.
«È per la salvezza delle loro anime...»
«Va beh dai, vieni con me va. Ti do un pass.»
«Aspetta Remo. Aspetta! Guarda che stanno arrivando tutti i big!» esclama entusiasta San Valentino «Che dici, ci facciamo un selfie qui davanti all'Ariston?»
«Ma sì. Ce l'hai il bastone?»
«Per i selfie? No. E ho lasciato pure l'arco di Cupido in sala meeting!»
San Remo prende il cellulare «Aspetta va. Mando un WhatsApp a San Pietro. Gli chiedo se ci butta un attimo giù il suo...»


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