venerdì 27 gennaio 2017

Fidanzati a tutti i costi e fidanzatini a spasso (da soli…) di #PsicoGaia


“Se stiamo insieme ci sarà un perché e vorrei riscoprilo stasera…” celebrava Cocciante. 
Riscoprirlo come e con chi aggiungerei, ma a questo sollecito di domande vi sarà data risposta durante questa seduta comoda e spassosa, con l’ausilio di Freud&co. Non serve sprecare momenti preziosi in sterili litigi? E quali sarebbero gli sterili litigi? C’è un top parade che non conosco di motivi validi per discutere? Ovviamente sì e la mia è una delle tante provocazioni per invitare a riflettere, stavolta con tanti sorrisi. Ci sono eccome, ma a quale coppia non è mai capitato e capita di discutere del “niente”. Se ci fossero solo motivi importanti e validi, ci sarebbe lo sterminio della “coppia”. Quindi caro Riccardino, che tra l’altro ti adoro follemente, questa è, invece, l’unica via percorribile per noi. Arrendiamoci pertanto, senza alcun “désolé” e partiamo, perché no, da ciò che divide per comprendere cosa davvero unisce due persone perché in fondo la coppia è quella malattia di cui essa stessa può essere la cura.
Chi sono i fidanzati di oggi? Fidanzati per finta (che lo vorrebbero essere) che si auto fidanzano e fidanzati dichiarati, con tanto di giuramento solenne, che sembrano, anzi sono dei fake.
Adesso sono qui per dare a loro una bella spettinata, agli innamorati chic to chic, che disegnano cuori, annunciando con voce baritonale “sono fidanzato… Io e lei forever”, con tanto di lucchetto (peccato che hanno sempre pronta la chiave per aprirlo. Dovesse servire all’evenienza). E che male c’è alla fine? Siamo solo fidanzati. Non è mica la fine del mondo. Mi sembra di sentirli… Anzi li ho proprio sentiti e scoperchiati, giusto il tempo del quasi mi innamoro.
A voi fidanzatini che mi avete rincorso con l’asma per tutte le strade, che avete causato catastrofi naturali e avete attentato alla mia vita, mi rivolgo (e non solo). Perché vi fidanzate (a tutti i costi)?
Sembra che oggi ci si fidanzi, perché si è convinti che il fidanzamento sia come il più semplice e naturale dei passatempi: una sorta di yo-yo. Ci si dimentica, invece, che la relazione di coppia, è come il più complicato dei puzzle. Il non riuscire, di fatto, alla realizzazione del puzzle, alla lunga determina nei fidanzati dolore e delusione nonché insonnia, ansia, colite spastica, e, in alcuni casi, meteorismo a giorni alterni; inspirate come l’ho fatto io quando ho scoperto, dopo aver dormito beatamente nel vostro letto, che stavate con un’altra da anni. Omissione grave e per questo non ho pietà per voi, qui non c’entra il tradimento. Tutt’altra storia. Qui si parla di voler stare assieme a tutti costi con una persona e, nel frattempo, gironzolare intortando  anche la più scaltra delle femmine. Perché vero è che noi donne non sbagliamo mai, con i sentori e fetori, tranne quando ci innamoriamo diventiamo delle analfabete e prive di olfatto.
Ricordo ancora quel fidanzato, riconosciuto e dichiarato sempre troppo tardi, che si era messo le lacrime artificiali per farsi un bel piantino dicendomi “sei la donna che ho sempre voluto, non ti voglio perdere, sei indispensabile per me”… “L’importante per me è la tua felicità, lo sai”. Che il coccodrillo, assieme ai tuoi goccioloni ti divori! Nel frattempo vado a pensare a me stessa, e non alla tua tomba. Sono stronza forse? Probabile e in questo caso non me ne vergogno. Perché siete fidanzati? O meglio perché avete a tutti i costi intenzione di fidanzarvi? Ve l’ha consigliato il dottore? Temete che, se non foste fidanzati con qualcuno, ciò significherebbe che non avete sex appeal o non siete al passo con i tempi? Rispondete, una volta per tutte, a queste e a tutte le altre domande clou sul vostro rapporto. Lasciate da parte i pistolotti alla Telecom-Amleto (mi ami? E quanto mi ami… La solita nenia che non ha età e capelli brizzolati). E che cavolo! Andiamo al nocciolo della questione. Chiedetevi e chiediamoci “questo partner è giusto per me? Sto bene con lui per quello che è, per quello che rappresenta (l’idea dell’amore), e forse anche per quello che ha: bellezza, status, potere, soldi, un’irresistibile carica erotica da Topo Gigio.
Lo amate perché, fra voi, c’è veramente del feeling o perché l’idea di rimanere soli, come un microbo in mezzo agli antibiotici, vi fa mancare l’aria? Siate, siamo onesti.
Dite tutto ciò di cui avete bisogno e che il partner non vi dà o non sa del tipo calare di 40 e passa chili, tagliarsi i peli delle orecchie e del naso, stare più attendo all’alito, soddisfarvi sessualmente più di una volta al mese, ascoltarvi senza i tappi alle orecchie, decidersi di non vivere più sotto ai ponti ma con voi, non fare più gli sbuffetti mentre fate l’amore, limarsi ogni tanto l’unghia dell’alluce onde evitare squarci notturni (i piedi degli uomini possono essere delle armi contundenti), eliminare dal vocabolario la parola “frequentarsi”, essere più intellettuale e smetterla di parlare come degli scaricatori di porto.





Dite, insomma, tutto ciò che avreste sempre voluto dire senza aver paura di apparire grossolani o meschini (tanto se lo siete, lo siete). Se non rispondete alle domande con onestà e franchezza i casi sono due: o la vostra unione è un grande bluff o il vostro partner sta tentando di strangolarvi (benissimo, finalmente si sta mostrando per quello che è). Mi rendo conto, dopo tutto questo discorso che la gente sembra veramente vivere su un altro pianeta. Instaura rapporti commedianti, basati su concetti fantastici e aspettative da soap opera circa la consistenza del partner, le sue motivazioni, il suo modo di vestire, la sua capacità di dispensare baci “col frullo” e via dicendo. Perciò mescolando, realtà e fantasia, ci fidanziamo con Rintintin, convinti che sia un Principe ben addobbato, o ci innamoriamo di un Peter coniglio o Peter Pan, certi che esso sia una Cenerentola.
Se continuiamo a idealizzare i legami, tra l’altro in maniera confusa, non arriveremo più a dire che il nostro partner è cambiato o non è più quello di una volta, ma dovremo ammettere di non averlo mai visto per quello che era (nemmeno dal punto di vista favolistico).
Fidanzarsi è come firmare una polizza assicurativa. Tutto sembra a nostro vantaggio, ma sicuramente, si finisce sempre col sottoscrivere pure qualche clausola vessatoria ben nascosta.
Bisogna essere mezzofondisti dell’amore per resistere ai logoramenti della vita a due. 

Gaia Parenti
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