giovedì 30 gennaio 2014

4writers4blog: vi presento Arianna Berna, la writer dalla penna incalzante e "coraggiosa".


Ho incontrato Arianna per caso sulla piattaforma del mio libro.it.
Aveva lasciato una recensione entusiasta del mio romanzo e mi è subito venuta voglia di scriverle per ringraziarla e di curiosare tra le pagine del suo romanzo "Una normale strana vita".
E meno male...
Perchè Arianna merita di essere conosciuta, sia come autrice che come donna.
La sua penna è doppiamente coraggiosa: non solo ha scelto di tirare fuori dal cassetto il suo romanzo per "darlo in pasto" ai giudizi di lettori sconosciuti, pubblicandolo su una piattaforma di self Publishing, ma lo ha fatto scegliendo una storia con un tema scomodo: la storia di un amore violento e malato.
Arianna sospende il giudizio e, abilmente, scava tra le crepe dell'anima di Bianca, la protagonista:  analizza il suo ossimoro emotivo, la sua lenta agonia, per far emergere, magistralmente, tutte le complesse ramificazioni del dolore.
La narrazione si snoda , con un ritmo forte e incalzante, tra delusione, umiliazione, desiderio, vergogna, impotenza, rabbia.
Bianca si attanaglia, disperatamente, alla distorsione sentimentale che si è costruita: ci si "affeziona"  tanto da scambiarlo per "amore".
E nel fare questo perde i contorni della realtà e della sua identità, fino a smarrirsi dentro l'abbraccio denso di un buio, che l'avvinghia e la nutre di vergogna e solitudine.

"L’odore umido della notte riempie le narici e gli occhi sono ormai abituati all’oscurità. Ho perso la concezione del tempo. Ero talmente arrabbiata quando sono partita da non guardare l’ora, non è da me, visto che di solito mi organizzo sempre al minuto, oggi faccio uno strappo alla regola, questa notte sento di non essere la stessa di sempre, mi sembra di vedermi dall’esterno ed una fitta mi paralizza lo stomaco.
La riconosco, questa vigliacca sensazione, è la vergogna.
Non c’è anima viva. Nessuno, a parte me e le mie paure. (...)"

E' da qui che la metamorfosi di Bianca ha inizio: diventa immobile, cieca, sorda, muta.
Si guarda allo specchio e non si riconosce.
E non riconosce nemmeno l'uomo che le ha rubato l'identità e la dignità...
Bianca è smarrita e, per non precipitare, si aggrappa ai brandelli di una storia ideale, che forse non è mai esistita, annaspando tra paura e desiderio.

 "La gola è ancora stretta nella morsa della disperazione e stringe tanto da causare dolore. 

Un singhiozzo si strozza nella trachea ed un fiume di lacrime preme per riversarsi sulle mie guance, però, non so per quale motivo, tutto il dolore e l’angoscia rimangono dentro aggrappati alla gola ed agli occhi, così forte da fare male.
Mentre me ne sto così a fissare l’infinito, assorta nei miei contorti pensieri, lo sguardo si posa su una sagoma. Inizialmente la noto appena. La figura dai contorni indefiniti lentamente avanza verso di me, inesorabile dal lato opposto della piazza, arriva fino a metà. Poi d’un tratto lo riconosco, è lui. Mi sento gelare il sangue nelle vene, non riesco più a muovermi. Non sento più niente, mi fischiano le orecchie, il sangue monta pazzo in testa. Il respiro si accorcia di nuovo. Indossa la maglietta bianca che tanto mi piace ed i jeans che gli ho regalato.
Tremo perché già so che non uscirei vincitrice da un confronto..."


Colpevolizzata dal desiderio di un uomo incapace di amare e stordita dagli echi della violenza, Bianca si  lascia ammaliare da una voragine soporifera che le addormenta la voce dell'anima: i ceffoni le tagliano il viso e il sapore cattivo di "lui" le si imprime sotto la pelle, anche se lei non riesce ad emettere nessun suono.
La spirale atroce di violenza divora ogni cosa e diventa reale, terribilmente reale, tanto che quando Bianca riapre gli occhi i lividi sul corpo li ha davvero...Sono le pagine più toccanti del romanzo, vivide istantanee che Arianna ci regala e che ci inchiodano alla lettura...

"I miei pensieri volano in un valzer infinito, lui è sempre qui con me ed è molto presente è determinato. 
Si allontana e lo guardo confusa, non capisco cosa sta succedendo.
Lo sto amando con tutto il mio cuore, proprio perchè pensavo di averlo perso e invece no.
Mi sento sua in ogni singola cellula, scossa del desiderio di lui. 
I suoi occhi però ora sono strani, hanno una luce diversa, non vedo amore, non vedo complicità.
Li stringe a fessura e mi colpisce con forza. 
E’ stata questione di un attimo, non può essere vero, non può farlo sul serio ed invece si. 
Uno, due ceffoni in pieno viso. Resto senza parole. 
Continua a colpirmi, forte. 
Adesso mi ha preso le braccia e mi scuote con forza urlandomi insulti. 
Brucia ogni parte del mio corpo da morire, prima d’ora non sono mai stata picchiata e la sensazione non è piacevole, ma non riesco a reagire, sono rassegnata e subisco. 
Aspetto, sperando finisca presto.
 L’ennesima lacrima scende lungo le guance. Mi cedono le ginocchia e quasi scivolo.
Lui ansima e rallenta. E’ finita penso, adesso mi lascia in pace. 
Ed invece no.
Mi sorride beffardo e maligno. Mi strattona fino in salotto e mi sbatte sul divano. 
Non una carezza, non un bacio. Nessuna complicità. Ormai sono un pezzo di carne. 

Carne, solo carne da macello.(...) "


La sua storia è talmente d'impatto che Arianna viene contattata per autorizzare la pubblicazione di alcuni brani tratti dal romanzo per un'iniziativa di sostegno contro la violenza sulle donne, il recital "Una carezza rosso sangue" rappresentato a Parma e Bologna lo scorso ottobre e novembre.
E lei, generosamente, accetta.



La raccolta dei brani "Una carezza rosso sangue" la trovate qui




Il libro Arianna Berna "Una normale strana vita" è disponibile in cartaceo ed e book 

e anche sul circuito laFeltrinelli e Amazon




Question Time: qualche domanda per conoscere meglio Arianna...
 E allora non ci resta che augurare in bocca al lupo alla tormentata Bianca, alla frizzante Vittoria e...alla magnifica Arianna!
Arianna porta con disinvoltura il suo sguardo da cerbiatta sui blu jeans scorrazzando tra le strade di Treviso, e viaggiando per mezzo mondo.
Con la sua vivace personalità si destreggia tra il  ruolo impegnativo di internal auditor ( ma è stata anche una professionista del Foro :),  e quello di madre che, con passione tenace e qualche capriola  temporale, riesce a far crescere parallelamente il suo amore per la scrittura e per il suo bimbo.
All'inizio del post vi dicevo che vale la pena conoscerla e allora le ho fatto qualche domanda per presentarvela meglio...


1   Hai lavorato 3 anni per far nascere il tuo coraggioso romanzo ”Una normale strana vita” . Ci racconti qualcosa di questo lungo percorso ?
Ho iniziato a scrivere la storia di Bianca mentre ero a casa in maternità, poi per ovvie ragioni sono stata risucchiata dagli impegni di neo mamma alle prime armi. Bianca mi ha aspettata in un file archiviato nella memoria del pc portatile, fin quando, un bel giorno, più di un anno dopo,  l’ho rivista e ho ricominciato a scrivere di lei. Ho impiegato così tanto tempo a terminare questo romanzo perché scrivere è un’attività impegnativa e dispendiosa di energie. Il primo scritto poi è stato particolarmente difficile perché stavo affinando il mio metodo di scrittura e mi sentivo come imbrigliata. Il secondo libro paradossalmente l’ho scritto in pochissimo tempo, perché avevo già rotto le catene che mi tenevano ferma.


  La storia di Bianca, la protagonista, racconta il suo percorso difficile per liberarsi da un sentimento malato, violento e devastante che lei si ostina a chiamare “Amore”. Alcune pagine sono descritte in modo così vivido e incalzante da sembrare assolutamente reali. ..C’è un legame autobiografico?
Niente è reale nella misura di quanto accaduto a me. Bianca non è Arianna e Arianna non è Bianca. In molti mi hanno chiesto quanto di mio ci fosse in questo libro. C’è molto a livello di pensieri e sensazioni, nella narrazione ho descritto posti che conosco, come la Grecia o Bologna, ma la storia ha una dignità tutta sua e i personaggi, dal primo all’ultimo, sono frutto della mia fervida immaginazione. Con Bianca volevo raccontare una storia che di base può essere comune a molte; a chi non è capitato di innamorarsi dell’uomo sbagliato o di avere un’amica che lo ha fatto?
Bianca è particolarmente sfortunata, ma di base resta una donna come tante con una vita “normale”, ma allo stesso “strana” perché protagonista di eventi molto forti. Mi sono affezionata a Bianca mentre la raccontavo, perché attraverso di lei volevo descrivere i meccanismi psicologici femminili di riscatto. “Una normale strana vita” è la storia di un lungo e travagliato percorso interiore, che porta dal buio alla luce.

3  Hai autopubblicato on line il tuo romanzo sulla piattaforma del mio libro.it. Come è stata accolta Bianca? Cosa puoi dirci di quest’esperienza?
L’esperienza di auto-pubblicazione è stata molto positiva, perché è stato il primo confronto con il mondo esterno. Il mio manoscritto è stato messo sulla piazza, visitato e commentato da persone che non mi conoscono e quindi libere da pregiudizi o preconcetti. Ad essere sincera mi sono emozionata leggendo la prima recensione, avvenuta a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione. Come pure nei commenti arrivati sin da subito. Vedere poi che da una le recensioni sono diventate due, tre, quattro e i commenti si sono sommati l’uno all’altro mi ha dato moltissima soddisfazione.

4  Qual è la tua tecnica di scrittura Arianna? Ha già un’idea di storia quando apri un nuovo file o nasce tutto per caso?
Scrivere è espressione di creatività per me. Non riesco a scrivere a comando, mi riesce proprio male, come non riesco a pianificare un racconto prima di narrarlo. Preferisco sedermi e mettermi davanti al mio pc a mente sgombera, chiudere gli occhi e iniziare a raccontare quello che immagino nella mente. La fase di correzione di bozze inizia solo in un secondo momento, a storia terminata.
L’unico obiettivo che cerco di darmi, ma non sempre riesco nell’intento è di raccontare un tema, come è stato per Bianca e per Vittoria, la seconda protagonista del prossimo libro, ma oltre a questo, nulla è prescritto.

5  C’è qualche autore a cui ti ispiri?
Divoro libri, amo leggere, anche se devo ammettere che da quando ho iniziato a scrivere più seriamente, sono cambiata anche come lettrice. Mentre prima leggevo per il gusto di leggere, spesso mi accorgo ora che leggo con occhio critico, anche per capire come autori molto più esperti di me hanno risolto problemi di stile o narrativi. Detto questo, una scrittrice che mi è sempre piaciuta molto è Federica Bosco, perché frizzante ed ironica nelle sue storie.

6   Tre  titoli che ti sono rimasti nel cuore…
Questa è una domanda veramente difficile, quindi rispondo di getto:
  Radici - Alex Hale
  La città della gioia - Dominique 
Canale Mussolini – Antonio Pennacchi

7    Qualche nuovo progetto in cantiere? Cosa bolle nella pentola d’inchiostro della writer Arianna?
Bolle in pentola un ironico romanzo che vede come protagonista sempre una donna, Vittoria, a cui capiterà di tutto.
Un romanzo molto diverso dal primo, più leggero nei contenuti e molto ironico, ma in comune c’è l’intento di raccontare l’essenza femminile attraverso i fatti. In un certo senso è un libro che può essere utile anche ai maschietti, per capire come ragionano le donne ;)

Il blog di Arianna su appunti di viaggi, fotografie e libri è qui  www.universodistelle.blogspot.com

Il sito di Arianna è  www.ariannaberna.it

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