L'essere scrittrice esordiente può avere, indubbiamente, anche grandi vantaggi.
Di solito, infatti, chi si diletta in arti scribacchine, possiede una creatività in pacchetti formato famiglia.
Famiglia che, nel mio caso, include due deliziose bipedi femmine rispettivamente di 6 e 13 anni, che per comodità chiamerò X e Y.
Ah, naturalmente, c'è anche un bipede maschile con il quale spartisco il mio ruolo genitoriale ma di lui vi parlerò in un altro post...
Come dicevo, il possesso di una dose maxi di fantasia torna molto utile con la prole ad esempio per :
1) Caso A
Inventare favole ricche di colpi di scena e pathos che, sicuramente, saranno apprezzate con gratitudine dai vostri sonnacchiosi infanti.
Volete mettere la fortuna di avere una fiaba inedita ogni?
"Mamma mi racconti Cenerentola per darmi la buonanotte?" mi chiede la mia piccola X, sfogliando il suo libro preferito,con le pagine ormai consumate.
"Ma di nuovo X? " sbuffo annoiata io "Che ne dici se invece ti racconto la storia della vecchietta Asdrubala che aveva un grande callo in grado di compiere sortilegi e magie in ogni regno?"
"Non la voglio! "protesta decisa " Io volevo Cenerentola..."
"Ma quella la conoscono tutte le bambine. Invece la vecchietta Asdrubala l'ho inventata io...mica la sa nessuno sai?"
" Non importa! Le vecchiette mi fanno paura!"
"Ma Asdrubala è una vecchietta simpatica, tesoro..."
"Mamma, sono piccola ma... dimmi la verità" aggiunge guardandomi con sospetto "Tu saresti simpatica se fossi vecchia, con i calli, e un nome così brutto?"
"Vabbè, capito. Dai qua 'sto libro dai..."
2) Caso B
Produrre giustificazioni assortite, almeno parzialmente dimostrabili, da cui le vostre creature Y, collocabili nel pieno epicentro dell'educazione scolastica, potranno attingere a piene mani.
"Mà!Che scrivo per domani?" mi chiede mia figlia maggiore Y raggiungendomi con il diario ben aperto alla sezione "giustificazioni per assenze" "Va bene FEBBRE?"
"Febbre? No, dai...Assente per febbre sintatticamente non mi convince. Sembriamo una famiglia di analfabeti...Ma scusa, non avevi la tosse?"
"Bho, febbre, tosse è lo stesso..." glissa abilmente scartando una barretta di cioccolata "Allora Mà scrivo TOSSE?"
"No, no...tosse no...ancora peggio " scuoto la testa decisa " Ci facciamo la figura dei tisici e pure sgrammaticati..."
Y mi guarda perplessa "E allora che ci inventiamo Mà?"
"Mmm...vediamo, fammi un po' pensare...Quante righe abbiamo a disposizione?"
"Mà, non devi scrivere un poema!"sbotta con disappunto "E poi muoviti che tra due minuti arriva la mia amica Z e vado da lei a provare le coreografie di Just dance."
" Coreografie? Ma Y, se balli sudi e poi finisce che ti ammali di nuovo!"
"Meglio Mà..almeno la prossima volta scrivo "assente causa Just Dance" così facciamo la figura della famiglia attiva, moderna e dinamica!"
Il citofono suona, Y mi smolla l'arduo compito e si smaterializza alla velocità di un neutrino.
Io e il libretto delle assenze restiamo soli, nel silenzio improvviso.
La sua riga vuota mi fissa negli occhi in attesa di compilazione...
Passano quindici minuti e dopo aver ipotizzato una decina di alternative (tutte scartate per debole plausibilità), e aver masticato il cappuccio della biro come un saporito chewingum, ho un'illuminazione.
E, tutta soddisfatta, scrivo in stampatello maiuscolo un bel "Assente per: Motivi di famiglia".
In fondo, con tutta 'sta bagarre sulla privacy, che bisogno c'è di spifferare i fatti propri?
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