sabato 5 novembre 2016

Sogni al profumo di mele (ovvero quando ero piccola vendevo le mutande). Puntata #1





Questo post è diverso dagli altri perché contiene una ricetta da scoprire. Ingrediente fondamentale sono le mele: quelle speciali di Matteo Gamba che si "mangiano" a spicchi con gli occhi, per migliorare vita e umore. Poi si aggiungono un ciuffetto di sogni, un paio di gambaletti a buchini e mutande rosse a volontà. Siete curiosi? Ecco un assaggino ;)


"Sono cresciuta in una casa dove i libri sono entrati per sbaglio.
Avete presente quei ragazzi giovani, carini e molto disoccupati, che ti arpionano il passo e poi sganciano il quesito-proiettile: “Dimmi il titolo dell’ultimo libro che hai letto”?
Ecco, qualche tempo fa la tecnica di marketing accalappia firme era simile: se ti lasciavi sedurre, il gioco era fatto.
Con un solo autografo ti ritrovavi titolare di una fornitura di volumi da scegliere, obbligatoriamente, da un catalogo in cui le copertine erano francobolli pregommati, pronti da leccare e spedire.
Ora, 
a mia madre dei libri non fregava un accidenti, ma aveva firmato distrattamente durante una passeggiata torinese sotto i portici di via Roma.
Erano gli anni Ottanta, quelli del boom economico, delle spalline alte 20 centimetri come i ciuffi e 
lei era concentrata sull’avvio della nuova attività di famiglia: un banco al mercato di intimo, calze e pigiami."


Il seguito lo potete leggere sul Diario di Adamo di Vanity Fair 
Io vi aspetto lì, per condividere questo sogno a puntate, al profumo di mele.




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