«Voglio i capelli così» la mia primogenita, sedici anni
portati in semplicità come il suo castano naturale, mi sbatte sotto il naso una
rivista in cui ondeggia uno sfumato balajage arcobaleno.
Un brivido sfreccia lungo la colonna vertebrale, all'apparenza
innocuo ma letale come quelli che dai oggi, e dai domani ti entrano nelle
ossicine e qualche mese dopo puoi fare i casting per la controfigura a
Quasimodo.
Dunque è così che succede?
È questo il primo Instagram che trasformerà la mia bambina in un Adolescente Geneticamente Modificato?
Perché io lo so che sarà cosi. Si inizia con "magari mi
faccio due colpi di sole" e da lì alla richiesta delle ali di Arcangelo
che spuntano sotto il costato, e Dio solo sa dove vanno a finire, è un attimo.
Mi sembra già di sentire lo schiocco della pallina di
acciaio, ma sì, quella che le trapasserà la lingua da parte a parte, che
esibirla tutta intera adesso sembra quasi un'offesa.
Per non parlare dei lobi. Sì, quelli in cui fino a qualche
giorno prima sonnecchiavano pacifiche ignare e minuscole coccinelle alternate a
qualche altro simpatico animaletto.
Spiacenti: permesso di soggiorno scaduto. Rimpatrio forzato
nei boschi.
Con nostalgia canaglia del lobo, che rimpiange quei tempi
felici, e già trasale al cospetto della materializzazione del suo peggiore
incubo: il dilatatore.
Una specie di hula hop che avvinghierà la parte finale dell'orecchio
e non la mollerà fino a quando non si sarà allungata e divaricata a dovere. Una
tappa imprescindibile della metamorfosi di cui l'AGM va assolutamente fiero.
Il lobo decisamente meno, ma purtroppo non ha voce in
capitolo. Come nessun altro del resto, perché l'AGM fa solo quel che gli pare
quando gli pare. E se tu obietti ti risponde citando la best hit di Rovazzi.
Senza asterischi però.
Che vorresti anche spiegargli che quella cosa lì, di
allungarsi i lobi, non è mica una novità.
Che le nonne e bisnonne in tempi non sospetti svenivano
trafitte dai pendagli dorati subito dopo il primo vagito. E poi con quei cerchi
tintinnanti di oro puro ci crescevano e crescevano anche quelli: più eri
benestante e più quelli erano pesanti. Si deduceva che le donne dalle orecchie
a cocker se la passassero piuttosto bene. Poi, per fortuna, l'oro giallo è
stato sdoganato dal bianco e dai diamanti, che se sono finti o veri se ne
accorgono in pochi e quindi con due punti luce alle orecchie la nostra porca
figura ce la facciamo tutte.
Ma questa è una storia che all'AGM non interessa affatto.
E forse nemmeno alla mia primogenita, che mi guarda con
occhi interrogativi con la rivista in mano in attesa di una risposta.
Guardo con più attenzione la teenager con i capelli
arcobaleno e penso che, dopo la carrellata di scenari da incubo in monovisione,
non sono poi così male.
Se la mutazione deve iniziare, la scelta dei colori
arcobaleno mi sembra la meno peggio.
Sgancio i soldi per il parrucchiere mentre sui lobi spiccano
ancora una coppia di minuscoli lepidotteri rosa.
I lobi, sentitamente, ringraziano.
(copyright Monica Coppola - Grafica Mariateresa di Mise)
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