lunedì 3 marzo 2014

"Vorrei qualcosa di ..."

E' successo per caso.
Come ogni mattina sono scesa alla solita fermata della metro, carica di borse con dentro la mia vita e i miei libri e me lo sono trovato di fronte.
Aveva un bel profilo, indubbiamente.
Tutti gli altri andavano di fretta, scalpitavano irrequieti e affannati sulle scale mobili, accompagnati dal brusio incessante dei loro stessi pensieri.
 "Se non mi sbrigo arriverò di nuovo in ritardo!
"Speriamo non piova se no mi rovino le scarpe nuove di camoscio ..." 
"Uffa...ancora nessun messaggio. Chiamerà? Non chiamerà?" 
"Ho deciso ora vado dal capo e chiedo l'aumento!"
Lui no, non correva affatto.
Con i suoi tratti e colori  inusuali  se ne stava appoggiato alla parete, immobile e silenzioso.
Sembrava quasi ci guardasse tutti dall'alto in basso.
Indubbiamente spiccava in quella massa che annaspava con il fiato corto già al terzo gradino, tra tutti quegli uomini dalle scarpe lucide ma dai sogni  troppo stretti, proprio come il nodo della cravatta.
Lui, invece, era composto ed elegante.
I suoi pensieri non facevano rumore ma, se solo alzavi gli occhi, potevi leggerli in modo chiaro sopra la fronte priva di rughe.
Io continuavo a tenere gli occhi appiccicati su quel bel volto dagli anni indefinibili, a contemplare quel profilo dai tratti sottili, dalle sfumature così simili al cielo fresco di un pomeriggio di primavera.
Sono arrivati e ripartiti almeno una decina di altri treni, hanno scaricato e caricato altrettanti pendolari, con cravatte diverse e nuove scarpe di camoscio, ma io sono rimasta lì, quasi imbambolata, stupita per quell'empatia inattesa.
Mi sono sollevata sulle punte e, in un gesto spontaneo,  ho lasciato che le mie dita danzassero tra le lettere che componevano i suoi pensieri, dentro una carezza che nessuno dei due avrebbe mai percepito davvero.
Sotto la sua fronte, protetta dal lucido plexiglass, spiccava in un denso bianco latte l'headline "Vorrei ...qualcosa di stimolante".
E mentre riprendevo il mio posto tra la folla e nelle routine frenetica ho pensato che, quella mattina, il protagonista senza nome e senza volto della nuova campagna affissioni  in qualche modo me l'aveva regalata...










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