venerdì 22 luglio 2016

Shopping on the beach #2



L'INTRECCIATRICE INDOMITA

Si destreggia sulla playa con un passo da gazzella, esibendo fotografie salmastre di crini arzigogolati, preferibilmente ripresi dall'alto.
Un sorriso colorato come la cascata di perline che scivolano sul telo mare e in un attimo è fatta: la trasposizione è lì, a portata di capello.
Qualche  tocco sul capo, qualche attimo di sofferenza e da anonima bagnante con tanto di ciappo in testa,  ti tramuterai in una splendida perla del Senegal.
E per farlo sei pronta a dimenticare tutto: le pastiglie di lievito di birra inghiottite a stomaco vuoto prima dei pasti,  per tutto l'inverno; il latte disciplinante distribuito con ferrea determinazione al primo alito di nebbia; le spazzole in pelo di cinghiale che, a dirla tutta, ti facevano anche un po' senso.
E allora ignori, con fare eroico, i trilobiti che fanno capolino dal pettinino che ha già accarezzato centinaia di teste prima della tua. L'unica cosa che importa ora è accaparrarsi un barlume di fascino esotico da esibire in pendant con il pareo a fiori di tiaré.
Le mani dell'intrecciatrice indomita dividono con destrezza le tue chiome spaghetto, inumidite da un liquido appiccicaticcio.
Terminata l'opera la salutate con un modesto cenno della mano – non potete certo scomporvi – ma tanto basta a far detonare un tris di elastichini salterelli che si fiondano, con dolore, sul vostro sopracciglio destro.
Imprecate in un doloroso silenzio.
Restate fiere e impettite sulla vostra sdraio alla ricerca della giusta luce per un selfie.
Ma al calar del sole l'incantesimo tramonta: lo specchio della cabina vi restituisce un'immagine distorta.
I nefasti intrecci hanno svelato aree incontaminate della vostra capoccia ai raggi ultravioletti che li hanno intercettati ed arrostiti a dovere.
L'incarnato è più simile al salame spagnolo aromatizzato alle erbe, che al cuore del caramello, come prometteva l'olio di monoi.
L'acconciatura sembra snaturare la circonferenza cranica, che risulta quasi oblunga, in pieno Nerfetiti's Style.
Più che una perla del Senegal somigliate ad un mazzo di asparagi selvatici di San Nicola.
Il grido di terrore si diffonde in tutta la spiaggia e i villeggianti fuggono in preda al panico.
Il bagnino di turno però, sinceramente affranto dai vostri lamenti, vi omaggia di un kit di sopravvivenza composto da un pacco di Tuc al pomodoro secco, un materassino da pilates e una cuffia in silicone con pinnetta da squalo.
Vi rannicchiate nella cabina sgranocchiando un cracker. Sospirate. Sarà una lunga, estate...calva!



2 commenti:

  1. Son problemi che non mi pongo :D
    Anche se hai raggi ultravioletti sulla capoccia devo farci attenzione, e soprattutto defo rar attenzione a non abbagliare gli altri bagnanti (che mi si è intrecciata la linua anche a scriverlo con tutte quelle bagl e bagn) :P

    P.S. Comunque Nefertiti era una strag... ehm, una gran bella donna ;)

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  2. Oh my god!
    Sono follemente innamorata dei tuoi ironici quadretti sulla spiaggia.

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