Salone estetico, interno giorno.
Spaparanzata
su una poltroncina, osservo una graziosa fanciulla trafficare con lime
d'acciaio, buffer opacizzanti e ammennicoli vari, nel tentativo di riportare il
mio letto
ungueale all'antico splendore.
Mi
ha giurato che, dopo il trattamento, avrò unghie laccate e inossidabili,
artigli prêt-à-porter che mi apparterranno fedeli per minimo trenta
giorni, festivi inclusi.
Qualunque cosa succeda.
Ho già voglia di testarle,
avviando una carriera come procacciatrice amanuense di radici commestibili (il daikon e
la curcuma,
del resto, tirano da
paura).
"Hai
già deciso di che colore le vuoi?" mi chiede la donzella, tormentandomi le
cuticole con un bastoncino d'arancio.
Mi
guardo intorno in quel girotondo cromatico di boccette e vanità: il nero dark emotion (che
scarto subito, fa troppo giudice x factor), il delicato soft nude (che
sta per tinta pelle manco abbronzata), il rouge Matte (il
solito rosso che portava pure mia nonna, buonanima) e un violetto sfigato a cui
è toccato il nome di prugna
polveroso (bocciato, mi fa starnutire solo il pensiero).
Naufrago indecisa quando,
finalmente, metto a fuoco una sfumatura incantevole. Non si tratta di uno
smalto ma di un paio di occhi cartone, verde acqua e Photoshop,
inquietantemente familiari.
Io lo conosco quello lì.
Ma non era sparito dalla
circolazione?
Okay
che siamo nel post campagna elettorale però era un po' che non si vedeva in
giro. Fortunatamente.
Anche
perché, dal primo giorno in cui è apparso, plasmato dalla Santa costola di
Maria De Filippi e ha poggiato le chiappe su un Trono cremisi, non si è
mai capito bene cosa avessimo fatto di tanto grave per
meritarcelo. Insomma c'erano già state le cavallette, le locuste, le
ulcere e tutte quelle robe lì.
Qui la faccenda è grave visto
che ora il Tronista Redivivo mi fissa a un palmo di naso, il bel faccione
cartonato, l'indice sulle labbra-canotto, sussurrandomi in corsivo/allusivo "Sai tenere un
segreto?"
Aguzzo la vista, porca miseria sto
diventando presbite, guardo meglio la locandina per intercettare una didascalia,
un body copy, due righe per capire di cosa accidenti stiamo parlando.
Chi vuoi che lo scelga uno così come
testimonial?
"Ma
quella pubblicità cos'è?" chiedo mentre la soave fanciulla imprigiona la
mia mano destra in un fornetto laser e mi scoppia in faccia un palloncino alla
fragola.
"Ah
quella. La crema per la patata."
risponde spontanea.
"Scusa?"
Strabuzzo gli occhi e arriccio le dita.
"Sì,
per la patata. E' una novità. Ha pure l'acido ialuronico eh. Quello fa effetto
seta e rinfresca pure."
"Ma
non c'era già Chilly
menta piperita per quello?"
"No,
no che c'entra. Questa è un altra cosa" afferma decisa mentre anche la
mano sinistra finisce al grill "Tu questa la devi usare come un antiage.
Solo che al posto di metterla sulle rughe del viso te la metti..."
"Sì,
sì, okay, chiaro. Ho capito." la interrompo. Prima che sia troppo tardi.
Sullo
scoccare del timer acquisisco una nuova certezza: ecco a voi la crema
rassodante per tuberi di
ogni età. Per il trattamento cosmetico "delle zone intime" spiega
alacremente il bugiardino, caso mai la memoria, come la zona bikini, iniziasse a perdere
tonicità.
Niente paura. Adesso abbiamo la
soluzione: grazie a questo prodigio scientifico avremo tutte patate sode
in abbondanza. Senza nemmeno bollire l'acqua.
Dobbiamo annunciarlo al
mondo. O forse no. Forse questa volta ha ragione Il Redivivo.
Meglio,
molto meglio, mantenere il segreto.
ps. per la
cronaca il tipo lì, quello della costola, ha circa 40.000 followers.
Mi sto scompisciando dalle risate ������ la crema per la patata ���� ma poi tu, alla fine che colore hai scelto?
RispondiEliminaRosa pallido😬😬😬😬
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