<<Mi prendo
il resto della giornata di ferie!>> declamo all’improvviso con un tono
autorevole che quasi mi sorprende.
E che, a quanto
pare, sorprende anche Mainardi, il mio bavoso capo area.
<<Preziosi!
Ma cosa crede?! Mica mi può interrompere così il turno senza preavviso!>>
E, come una
trottola impazzita, inizia a girare su se stesso straparlando <<E no! E
io ora da chi la faccio coprire?>> e farcisce il suo folle monologo con
solide perle di economia parlando di perdita
non prevista, danno non quantificabile del fatturato, quote di mercato regalate
alla concorrenza, ecc, ecc.
Anche Tancredi, al
mio fianco, lo osserva vagare irrequieto, tutto ansimante e paonazzo.
<<Posso
occuparmene io?>> mi domanda.
Io tentenno un
attimo perché, all’improvviso, mi avvolge una lieve vertigine.
Quella a metà tra
la paura di cadere e la voglia di volare, come direbbe Jovanotti.
Poi decido che
forse per una volta, al posto di lasciarmi mordere dai dubbi, posso provare a
saltare.
(copyright Monica Coppola, Viola, Vertigini e Vaniglia - Booksalad - Coming Soon)
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