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sabato 26 marzo 2016
Ti sei accorta che fuori è primavera?
Il rombante motore del suv di Matilde mi distrae dalle mie riflessioni. Scosto la tendina e la vedo, puntuale e impeccabile come al solito, con una pila di scatole accuratamente imballate.
«Ecco Viola, qui c’è quello che mi hai chiesto» appoggia tutto sul tavolo e si spolvera i pantaloni crema. «Non è rimasto più molto a casa tua…»
Pensierosa, osservo i contenitori imbottiti di pluriball. «Lo so, mi sa che dovrò decidere prima o poi…»
«Anche perché se non ci vivi più a che ti serve l’appartamento? Magari potresti affittarlo.»
«Affittarlo?» sento quasi come la puntura di una lama in mezzo al petto.
«Almeno così guadagni qualcosa.»
«Be’, ci penserò…» ribatto mentre inizio a versarle il tè sopra una candida tovaglia di macramè.
«Sei diventata una perfetta padrona di casa.»
«Diciamo che ho un bravo insegnante.»
«Sì, ti ha proprio trasformata.» Matilde assapora un dolcetto che ho preparato in suo onore. «Anche questi sono deliziosi! Alex ha fatto di te un prodigio.»
«Lo dice sempre anche lui,» ammetto arrossendo «e ne è molto felice.»
I suoi occhi celesti sfumati da un ombretto albicocca si soffermano sui miei.
«E tu Viola? Tu sei felice?»
«Ma certo!» mi destreggio con due teglie. «Sono diventata una campionessa di sfornatutto!»
«Questo lo vedo,» continua Matilde «ma oltre a sfornare biscotti che altro fai?»
«Un sacco di altre cose.»
«Tipo?»
«Mah, leggo nuove ricette, provo impasti inediti, assaggio i prototipi di Alex, cose così…»
«Fantastico» commenta lei senza particolare entusiasmo. «Quindi è tutto perfetto, no? Tu, Alex, i dolci, tutto questo intendo…»
«Sì, certo! Tutto perfetto!»
«Allora tra poco mi chiederai di aiutarti a organizzare il trasloco definitivo, no?» lei mi guarda con curiosità. «E poi chissà, magari anche qualche cerimonia?»
Al connubio tra trasloco e cerimonia il mio cuore ha un sussulto come se all’improvviso si fosse trasferito dentro un monolocale troppo stretto e non avesse più ossigeno.
«Be’ dai, non correre così ora…» nervosamente sfilo le etichette con il logo Bolle di Sapore e inizio ad appiccicarle a raffica sopra le scatole. «In fondo siamo ancora una coppia in prova.»
«Prova o no resta il fatto che convivete da più di tre mesi ormai.» Matilde posa con delicatezza la sua tazza da tè, si avvicina alla finestra e la spalanca, lasciando che la luce del sole invada la cucina in cui io sono tutta indaffarata. «Ti sei accorta che fuori è primavera?»
Interrompo la mia fervente attività di appiccica etichette e sbircio fuori: l’aria è quella luminosa della natura che sboccia.
Un raggio di sole, dispettoso, mi solletica il naso e il mio pensiero torna alla scorsa primavera, a Emma, al Salone del Libro, ai miei progetti editoriali.
«Sì, Mati, me ne sono accorta» aggiungo con un pizzico di nostalgia.
Poi il timer del forno suona.
Infilo i guantoni e torno a occuparmi dei biscotti.
(...)
Estratto da Viola, vertigini e vaniglia Monica Coppola - Booksalad
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