L’Innamorato Miracolato
Mancano meno di cinquanta minuti
alla vostra cenetta romantica.
Disgraziatamente avete
carbonizzato l’arrosto e anche il contorno di patate è andato a farsi friggere.
Per questo vi siete catapultate
al supermercato, veloci come saette, verso il reparto dei cibi pronti per
tentare di recuperare qualche pietanza.
La fortuna vi sorride perché
riuscite a trovare una confezione di lasagne precotte e un “Bon Roll” che potrà cuocere indisturbato
mentre voi vi agghindate per benino.
Dovete solo sbrigarvi e fare in
fretta. Molto in fretta. Il cavaliere di turno è un po’ pignolo sull’orario e
farlo aspettare fuori da una casa vuota significherebbe mandare in pezzi mesi e
mesi di silenti corteggiamenti. No, non ve lo potete proprio permettere.
Peccato che le casse siano prese
d’assalto da clienti e carrelli oversize.
Poi, come uno zampillo d’acqua
nel deserto, individuate la cassa veloce: max dieci pezzi.
Conteggio rapido dell’approvvigionamento
last minute e sorriso felice: solo nove pezzi , è tutta vostra!
I componenti della cena scorrono
ridenti sul nastro automatico e sono già ai confini del separatore di spesa
quando tre dita tamburellano nervosamente sulla vostra spalla.
«Mi scu-si- si eh eh…» balbetta
il tizio dietro di voi «No-n non è ch-e mi fa pass-passare?» l’implorante
richiesta è colorita da una serie di tic nervosi composti da: palpebra
strizzata, spostamento del capo a destra e rotazione del collo a sinistra.
Imbarazzate dai devastanti
effetti dello stress manifestati da quell’uomo, per non procuragliene altri
pazientemente riponete la spesa nel cestino e gli cedete posto.
Con una lentezza paragonabile solo
alla velocità del suo eloquio, il tizio depone sul nastro la sua invidiabile
spesa: caviale, aragosta, vino d’annata, anacardi, sottofiletto al pepe verde,
cioccolata fondente aromatizzata al peperoncino, un mazzo di rose.
Però… che abbia un appuntamento romantico
anche lui? Forse il poveretto finalmente incontrerà la sua anima gemella. Che
lo amerà con dolcezza nonostante quei tic.
Mentre la vostra mente fantastica
su ipotetici happy end, finalmente la transazione si avvia verso il suo costoso
epilogo.
«Sono centodieci euro e settanta…»
annuncia con aria distratta la cassiera.
Il tipo si tasta convulsamente la
giacca e le tasche «Ho-ho dimenti-cat il portafo-fo gli-o…» balbetta malamente.
La forte situazione di imbarazzo accresce a dismisura i suoi tic nervosi che
colgono la palla al balzo per deturparlo: occhio- testa- collo e viceversa.
No, non si può guardare.
Vi intenerite pensando che senza
i pregiati manicaretti le possibilità di conquista del poveretto sono molto
vicine ad un numero decimale preceduto dallo zero.
«Guardi pago io per il signore…»
e guidate dallo spirito della romantica
samaritana, saldate l’esorbitante conto.
Ed ecco che, non appena le
vivande prelibate finiscono nel sacchetto il tartagliatore è talmente felice
che il suo viso appare disteso e rilassato. Niente più occhio-testa- collo: le
contratture muscolari sono sparite! Ora zompetta tutto baldanzoso verso il bar,
seguito da una bionda ossigenata che indossa vistosi stivaletti pitonati.
Ordina un calice di Chardonnay e
con un sorriso soddisfatto brinda alla vostra salute. E alla sua spesa gratis.
Vi soffia un bacio di
ringraziamento e svanisce con Miss Platino avvinghiata al suo braccio.
Consiglio: la prossima volta che la romantica
samaritana che alberga in voi si fa viva, sopprimetela con una mazza da golf. O
con qualunque altro oggetto contundente adatto all’uopo. Ripetete l’azione con
chiunque tenti di passarvi davanti alla cassa.
L’acchiappaverdure
Compare di soppiatto alle vostre
spalle mentre siete impegnate a scegliere quel che rimane delle verdure di
stagione, a pochi minuti dalla chiusura del supermarket.
Le sue mani, leste e veloci come
termiti, arraffano le primizie migliori lasciandovi a bocca asciutta e con il
sacchetto tristemente vuoto.
Stessa scena al reparto della
frutta dove, con la destrezza di un giocoliere, si porta via i mandaranci più
paffuti lasciando alla vostra mercé
solo quelli asfittici e pieni di semi.
Poi guarda i vostri sacchetti
trasparenti dove annaspano solo due minuscoli mandarini ed una manciata di
zucchine mollicce . Alla vostra espressione perplessa risponde con un sorriso
malizioso, sventolando le pregiate primizie sotto al naso «Oh scusa..volevi
mica queste?»
Consiglio: smorzate il suo
sorriso beffardo percuotendolo ripetutamente con un mazzo di carciofi o altra
verdura contundente di stagione. E riappropriatevi delle primizie ingiustamente
sottratte. Poi correte alla cassa, velocemente. Prima che il security man
faccia lo stesso con voi…
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