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martedì 9 settembre 2014

Aspettando il Liga e... l'uscita di Viola, vertigini e Vaniglia!




Ecco ci siamo. Mancano poche ore al concerto di Ligabue all'Olimpico di Torino.
E io e Viola, la mia protagonista siamo emozionate.
E sì, lo è anche lei perchè le canzoni di Ligabue fanno da colonna sonora un po' a tutte le sue avventure...
Per leggerle e scoprirle tutte dovrete pazientare ancora un pochino ma, all'inizio del 2015, grazie alla casa editrice Book Salad,  potrete trovare Viola in "carta e inchiostro" in libreria, alle principali fiere del libro o in e-book dove volete.
Ma intanto in onore del concerto vi regalo un piccolo assaggio che, guarda un po', ha come scenario proprio un concerto del Ligabue...



Qualche ora dopo siamo al Palaisozaki in attesa dell’ora x quando scatterà il nostro piano strategico: iniziare a correre per conquistare un posto appiccicate al nostro idolo.
Nel frattempo, provo ancora a contattare zia Dalia ma senza successo.
<<Dai, molla sto cellulare! Stanno aprendo i cancelli!>> All’improvviso la folla balza in avanti e tutti iniziano a spintonarsi.
Emma in fibrillazione sguscia abile trascinandomi per una manica del giubbotto.
Considerando che non siamo più le ragazzine di un tempo, io le avevo proposto di scegliere delle comode seggiole nel secondo anello numerato.
Ma ovviamente non c’è stato verso.
Per lei i concerti si vivono dal vivo vale a dire in piedi, con porzioni limitate di anidride carbonica e pigiate come soppressate ma assolutamente sotto al palco, costi quel che costi.
Vuoi mettere l’emozione?
Alla fine sgomitando un po’ riusciamo a conquistare il nostro posto in prima fila.
Sul grande maxischermo le lancette digitali iniziano il conto alla rovescia.
Le luci si spengono e appena si diffondono le prime note vengo trasportata in quel mondo in cui le emozioni diventano musica.
Due ore dopo, con le corde vocali ormai sottili come sfoglie di lasagna, le quote rosa intonano in coro il ritornello del brano Le donne lo sanno.
Emma accanto a me canta e danza spensierata.
Poi mi volto e lo vedo.
Nonostante il buio, nonostante la folla.
Un paio di occhi appartenenti ad un maschio bianco poco più che trentenne, che, anziché fissare il palco, convergono direttamente verso il vulcano rosso al mio fianco.
Sono quelli di Edoardo.
Lui si accorge di me e mi fa un cenno con la mano.
Il mio sguardo corre protettivo verso Emma che sta assaporando il concerto come uno spicchio di mandarino, finalmente libera e senza nessun uomo accanto.
Ma qualcosa mi dice che non durerà a lungo…
Intanto Edoardo, come un moderno Mosè in Hogan e Lacoste, si apre un varco tra la folla.
<<Hey perché hai smesso di ballare?>> Emma, insospettita dalla mia staticità, si gira verso di me nell’istante esatto in cui Edoardo ci raggiunge.
 <<Emmi...>> lui pronuncia il suo nome con infinita dolcezza.
I loro occhi si incontrano.
Qualcuno alza uno striscione con la scritta Se c’è qualcosa di speciale in questo cielo passerà di qui prima o poi.
 <<Edo…>> risponde con un filo di voce.
La matita che le ferma i capelli scivola via e i riccioli le ricadono sulle spalle all’improvviso, come una massa di fuoco ribelle..(continua...)
                                         
Viola, vertigini e vaniglia coming soon: in uscita nel 2015 edito da Book Salad  - © Monica Coppola

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