Ecco ci siamo. Mancano poche ore al concerto di Ligabue all'Olimpico di Torino.
E io e Viola, la mia protagonista siamo emozionate.
E sì, lo è anche lei perchè le canzoni di Ligabue fanno da colonna sonora un po' a tutte le sue avventure...
Per leggerle e scoprirle tutte dovrete pazientare ancora un pochino ma, all'inizio del 2015, grazie alla casa editrice Book Salad, potrete trovare Viola in "carta e inchiostro" in libreria, alle principali fiere del libro o in e-book dove volete.
Ma intanto in onore del concerto vi regalo un piccolo assaggio che, guarda un po', ha come scenario proprio un concerto del Ligabue...
Qualche
ora dopo siamo al Palaisozaki in attesa dell’ora x quando scatterà il nostro
piano strategico: iniziare a correre per conquistare un posto appiccicate al
nostro idolo.
Nel
frattempo, provo ancora a contattare zia Dalia ma senza successo.
<<Dai,
molla sto cellulare! Stanno aprendo i cancelli!>> All’improvviso la folla
balza in avanti e tutti iniziano a spintonarsi.
Emma
in fibrillazione sguscia abile trascinandomi per una manica del giubbotto.
Considerando
che non siamo più le ragazzine di un tempo, io le avevo proposto di scegliere
delle comode seggiole nel secondo anello numerato.
Ma
ovviamente non c’è stato verso.
Per
lei i concerti si vivono dal vivo
vale a dire in piedi, con porzioni limitate di anidride carbonica e pigiate
come soppressate ma assolutamente sotto
al palco, costi quel che costi.
Vuoi
mettere l’emozione?
Alla
fine sgomitando un po’ riusciamo a conquistare il nostro posto in prima fila.
Sul
grande maxischermo le lancette digitali iniziano il conto alla rovescia.
Le
luci si spengono e appena si diffondono le prime note vengo trasportata in quel
mondo in cui le emozioni diventano musica.
Due
ore dopo, con le corde vocali ormai sottili come sfoglie di lasagna, le quote
rosa intonano in coro il ritornello del brano Le donne lo sanno.
Emma
accanto a me canta e danza spensierata.
Poi
mi volto e lo vedo.
Nonostante
il buio, nonostante la folla.
Un
paio di occhi appartenenti ad un maschio bianco poco più che trentenne, che,
anziché fissare il palco, convergono direttamente verso il vulcano rosso al mio
fianco.
Sono
quelli di Edoardo.
Lui
si accorge di me e mi fa un cenno con la mano.
Il
mio sguardo corre protettivo verso Emma che sta assaporando il concerto come
uno spicchio di mandarino, finalmente libera e senza nessun uomo accanto.
Ma qualcosa
mi dice che non durerà a lungo…
Intanto
Edoardo, come un moderno Mosè in Hogan e Lacoste, si apre un varco tra la
folla.
<<Hey
perché hai smesso di ballare?>> Emma, insospettita dalla mia staticità,
si gira verso di me nell’istante esatto in cui Edoardo ci raggiunge.
<<Emmi...>> lui pronuncia il suo
nome con infinita dolcezza.
I
loro occhi si incontrano.
Qualcuno
alza uno striscione con la scritta Se c’è
qualcosa di speciale in questo cielo passerà di qui prima o poi.
<<Edo…>> risponde con un filo di
voce.
La
matita che le ferma i capelli scivola via e i riccioli le ricadono sulle spalle
all’improvviso, come una massa di fuoco ribelle..(continua...)
Viola, vertigini e vaniglia coming soon: in uscita nel
2015 edito da Book Salad - © Monica Coppola
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