«Oh no!» all’improvviso le ginocchia mi diventano molli come il
budino servito negli ospedali la domenica come dessert.
«Pronto? Ma che succede?»
«Succede che ho appena avuto un colloquio con una casa editrice di
romanzi porno…» rispondo tutto d’un fiato con le guance incandescenti.
«Coooosa? » M. scoppia in una risata spontanea e
fragorosa «Per essere un’esordiente ti dai da fare eh!»
«Ha pure una mia copia! Cosa faccio ora?»
«E me lo chiedi? Fatti pubblicare! Diventerai ricchissima!»
«Non ci penso nemmeno! Io scappo!»
«Ma che dici! Fai un bel respiro e vatti a riprendere la copia!»
«Sto morendo di vergogna… mi guardano tutti!»
«Ma va! Sarà suggestione!» mi rassicura «Facciamo così: prendi la
copia e poi percorri tutto il corridoio A e vai sempre dritto. Ci vediamo a
casa Cookbook…capito?»
«Sì,ho capito!»
«Casa Cookbook eh? Guarda che lì si cucina così non puoi sbagliare…»
precisa ironica M. «Se no chissà dove mi vai a finire!»
E pur di concludere il più in fretta possibile un’eventuale carriera
nel mondo della letteratura erotica, decido di immolare a sacrificio una delle
mie copie, senza avere il coraggio di tornare dal biondastro a recuperarla.
Pazienza.
Anche perché continuo a sentirmi tutti gli occhi addosso, in
particolare quelli di una coppia madre-figlia che sembra attratta da me, come
un magnete sul frigo.
La coppia ha un’aria vagamente familiare che, purtroppo per me,
diventa decisamente familliare mentre avanza a passo deciso nella mia
direzione.
Ed ecco che, in un battito di ciglia, mi ritrovo faccia a faccia con
il naso schiacciato e lo chignon grigio muffa della mia capa.
«Guarda un po’ chi si vede…» replica sorpresa «Non eri a lutto per il
funerale della tua prozia?»
«Ehm... sì… ma …il commiato è stato più veloce
del previsto. Mi serviva un diversivo per riprendermi dal dolore ecco…» replico
paonazza mentre i suoi occhi a spillo osservano, sbigottiti, la contorsione di
corpi nudi alle mie spalle.
«Voglio sperare che non sia come sembra…» dall’alto dei suo gobbo
metro e settanta mi fissa come una casalinga che ha appena scoperto un
bagarozzo trotterellare sulla credenza.
«E… no, infatti, non è come sembra...»
«Hai una carriera alternativa di cui l’azienda non è al corrente?»
«No, assolutamente… io scrivo romanzi di tutt’altro genere… C’è stato
solo un equivoco e io sono qui per caso…»
«Il genere mi sembra alquanto inequivocabile...» aggiunge gelida
indirizzando lo sguardo verso le gigantografie erotiche.
Sto per spiegarle tutto l’accaduto quando il biondino slavato dello
stand ci raggiunge. «Ah eccola qui. Ma dov’era finita?»
«Ecco io… ho avuto un contrattempo…» ribatto sempre più imbarazzata
con le guance color pummarola fresca.
«Senta le lascio il mio biglietto da visita» aggiunge lui porgendomi
un cartoncino rosso vivo «Mi chiami. Magari con un buon lavoro di editing qualcosa di
buono viene fuori…»
«Eh… magari…» imbarazzatissima mi rigiro il
bigliettino tra le dita senza sapere dove accidenti metterlo.
La Capa assiste alla scena muta, pallida, e pietrificata.
«Maman andiamo?» una petulante ragazzotta con i capelli schiacciati e
una borsa di Prada abnorme come la sua circonferenza fianchi, la raggiunge
sollecita «Al caffè letterario sta per iniziare la disquisizione sull’irresistibile anacronistico ritorno
dell’autocrazia russa…»
«Sì tesoro, hai ragione andiamo, andiamo…» il suo tono velenoso si
tinge di miele per un istante e poi si impasta nuovamente di fiele «Con te
facciamo i conti domani. Otto e trenta. Non un minuto dopo. Nel mio ufficio.»
sentenzia Senza possibilità di replica, facendo oscillare
la lunga palandrana damascata con la quale si abbiglia per presenziare alle “occasioni speciali”, incontri su Putin
compresi a quanto pare.
Io resto lì, imbambolata, con un biglietto da visita dal design hard core e lo spettro di una
lettera di richiamo, già svolazzante sul mio spettinato carrè.
Una pin up dalle onde boccolose e una gonna a pois a vita stretta, si
avvicina roteando e cinguettando al biondino slavato, seguita da una folla
vivace.
La riconosco come l’autrice dell’acclamata trilogia “Sopra di me” “Sotto di me”e ”Dovunque ti
pare” che da mesi svetta ai vertici delle classifiche accanto ai volumi “La
carbonara in centro modi diversi” e “Preghiere quotidiane” tanto per dare
un’idea della coerenza letteraria, tutta italiana.
Mi viene davvero la tentazione di riscrivere il mio romanzo in base
alle “vivaci” tendenze di mercato e magari cavalcare l'onda e intitolarlo
"50 sfumature di Viola".
Ma quando immagino le mie protagoniste rotolarsi allegramente tra le
lenzuola Con baldi giovani dai bicipiti possenti e dalle
prestazioni ineccepibili, sento un nuovo crampo allo stomaco.
In quel momento il mio cellulare squilla di nuovo.
Penso sia M. che stia per rivolgersi a “Chi l’ha visto?” ma invece
una voce, sconosciuta e allegra, mi comunica che la mia storia breve sul
cappero di Pantelleria è in vetta alle classifiche mensili e ne verranno
acquistati i diritti.
Mi viene da ridere…
Tu lavori per anni su un romanzo, ne curi ogni minimo dettaglio e poi
ti inventi in mezz’ora una storiella sui sottaceti e quella va in classifica…
Magari , se non sfondo come scrittrice, posso riciclarmi come
testimonial di cetriolini e giardiniere…
Perché proprio non c’è niente da fare: la vita, come i personaggi, va
sempre dove cappero gli pare...
^_______^
RispondiEliminaahah bellissimo resoconto. mi piace tanto il tuo humor!
RispondiEliminapoi guarda, io odio quegli eroici insulsi, ma gli scrittori si stanno arricchendo sul serio con 'sta roba.